Anno Accademico 2019-2020
Dove abita la verità? Riflessioni sul vero e sul falso nell'epoca contemporanea
Al giorno d'oggi, il riferimento alla verità è spesso indebolito e sostituito da altri approcci o priorità: l'opinione, il sentimento personale, il consenso sociale, la semplice correlazione, ecc. La nozione di verità è ritenuta spesso inaccessibile, anacronistica o talvolta persino pericolosa. La rapidità del progresso scientifico e l'odierno relativismo culturale paiono incoraggiare la prospettiva del giudizio sempre rivedibile e contestuale, da preferire all'esistenza di punti di riferimento stabili. Tuttavia, sembrano esistere alcuni ambiti specifici in cui distinguere il vero dal falso continua ad avere senso, rappresentando in fondo proprio il risultato cercato. La conoscenza scientifica, la ricerca storica o la ricostruzione dei fatti ai fini di un giudizio penale, appartengono certamente a tali ambiti. Il bisogno di criteri di verità, inoltre, è sempre più sentito di fronte alla sovrabbondante quantità di dati e di informazioni (big data) oggi facilmente disponibili e nei quali risulta più difficile orientarsi. Il fine del Seminario Permanente SISRI per l'anno 2019/2020 è quello di esplorare se, e in che misura, la nozione di verità sia ancora oggi significativa.
Knowing reality: What is scientific truth?
Dominique Lambert, University of Namur
October 26th, 2019
Scientific knowledge is nowadays one of the few contexts where a key role for the search for truth cannot be easily denied. Natural reality, indeed, progressively challenge scientists to approach its true constitution and continuously trials hypothesis so that the false ones are soon or later dismantled. Among scientists and philosophers of science there is, of course, debate about what scientific truth is, or must be, and opinions sometimes diverge considerably. However, both the method and the history of scientific research seems to be hardly understandable without a steady reference to the ideal of truth and to a realistic attitude towards human knowledge.
Testi consigliati per la preparazione del seminario:
- Verità, dalle voci del DISF
- John Krebs, Final Synthesis to the Balzan Symposium 2008 on "Truth in Science, the Humanities, and Religion"
- Giovanni Paolo II, Lettera enciclica Fides et ratio(14 settembre 1998), nn. 24-27
- V. Possenti, La questione della verità, 2003: invito alla lettura, copertina ed indice
- K. R. Popper, Realism and the Aim of Science, Routledge, London and New York 1996, pp. 79-88 (§§ 6 and 7, Ch. 1, Part I)
Il problema proposto per il lavoro di gruppo
Accertare i fatti: accadimenti, prove e documenti
Marco Paolino, Università della Tuscia e Universidad de Navarra
30 novembre 2019
Ricostruire il passato, tenerne memoria, è attitudine che l’essere umano ha sempre manifestato, dapprima in forme spesso mitologiche, poi sempre più mirando alla maggior oggettività possibile. Diventa allora importante basare le ricostruzioni storiche su eventi attestati da prove e documenti. Ciò implica che alla base della ricerca storica – analogamente a quanto accade nell’accertamento delle responsabilità civili o penali nelle corti di giustizia – si trova, in ultima analisi, l’aspirazione alla verità intesa come corrispondenza alla realtà dei fatti. Questa attitudine, poi, permetterebbe anche di inferire cause e ragioni dell’effettivo corso degli eventi.
Testi consigliati per la preparazione del seminario:
- Quentin Skinner, Truth and Explanation in History, from the Balzan Symposium 2008 on "Truth in Science, the Humanities, and Religion"
- Henri-Irénée Marrou, La conoscenza storica, il Mulino, Bologna 1966: estratto dal cap. IX, "La verità della storia", pp. 226-248.
- Sul rapporto fra verità e storia: uno spunto dal documento di Giovanni Paolo II, Fides et ratio (1998), n. 87.
La registrazione audio del seminario
Il problema proposto per il lavoro di gruppo
Big Data: orientarsi tra informazione, correlazione e opinioni
Michele Crudele, Collegio Universitario di Merito IPE Poggiolevante, Bari
8 febbraio 2020
Siamo nell’era dell’informazione. La quantità di dati che l’umanità continuamente immagazzina è impressionante – dati scientifici, sanitari, di mercato, sociologici, circa le opinioni, etc. I dati, però, specialmente quando sono tanti, non parlano da soli. Vanno catalogati e gestiti; vanno messi in relazione e vanno analizzate le correlazioni che celano. Buoni dati ben analizzati permettono di elaborare previsioni affidabili, soprattutto di carattere statistico. Ma, a quali condizioni permettono anche di scoprire leggi e di acquisire verità? Tradizionalmente, la vera conoscenza è conoscenza causale (verum scire est scire per causas); una sfida di oggi, dunque, sarebbe quella di capire come i “molti dati” possano indirizzarci verso le vere cause.
Testi consigliati per la preparazione del seminario:
- Chris Anderson, The End of Theory: The Data Deluge Makes the Scientific Method Obsolete, Wired, 23 giugno 2008
- An Open Letter: Research priorities for robust and beneficial artificial intelligence, Gennaio 2015
- Donald and Stuart Geman, Science in the age of selfies, PNAS, August 23, 2016
- Simone Paliaga, Big data. Ecco perché le discipline umanistiche governeranno il digitale, Avvenire, 23 gennaio 2018
- Paolo Benanti, L’incertezza ci salverà - Intelligenza artificiale, non solo algoritmi, L'Osservatore romano, 13 febbraio 2019
- Angelo Vulpiani, Perché non possiamo scavalcare le teorie, il manifesto, 20 ottobre 2019
La presentazione del seminario
La registrazione audio sincronizzata con la presentazione
Il problema proposto per il lavoro di gruppo
Accogliere l’essere: il dono della Verità e la verità del Dono
Giuseppe Tanzella-Nitti, SISRI e Pontificia Università della Santa Croce, Rome
21 marzo 2020
Lungo la storia del pensiero, posizioni più o meno scettiche si sono sempre avvicendate; segno che la possibilità di raggiungere una conoscenza vera della realtà non è convinzione scontata. Ma, nei confronti del discorso sulla verità, cosa cambia se si pensa che la realtà e la verità siano esse stesse un dono? Cosa cambia, cioè, se si ipotizza che la realtà risponda ad un’intenzionalità creatrice, sia opera di un Logos che custodisca “la verità delle cose”? Nello stabilire la convergenza fra la verità del creato e l’esistenza di un Logos creatore, la Rivelazione ebraico-cristiana ha storicamente veicolato una visione filosofica non conflittuale di alcuni importanti rapporti, come quelli fra verità e pluralismo, verità e libertà, verità e storia.
Testi consigliati per la preparazione del seminario:
- Umberto Folena, Benedetto XVI ai settimanali cattolici. Consenso e verità, Avvenire, 27 novembre 2010
- Giovanni Paolo, Discorso agli scienziati e agli studenti nella Cattedrale di Colonia, 15 novembre 1980
- Verità, di Vittorio Possenti, dalle voci del DISF
- E. Berti, Verità e filosofia, da V. Possenti (ed.), Ragione e verità, Armando, Roma 2005, pp. 23-35
- E. Gilson, Vademecum del realista principiante, da Le réalisme méthodique (1935)